Ciao a tutti!
Mi sono presentata qui pochi giorni fa, raccontandovi dei miei micro-stagni, e torno a scrivere oggi per mostrarvi l'ultima vasca, allestita all'inizio della settimana scorsa, quando splendeva il sole e sembrava... dico: sembrava primavera!
Ho utilizzato una comune vasca per la malta procurata da mio marito (circa 130 litri).
Le ho dato una bella ripulita e l'ho posizionata contro la siepe di falso gelsomino, vicino a una panchetta costruita da Vincè con dei pezzi di legno ricavati da una botte dismessa (Vincenzo recupera-riusa-riclicla praticamente ogni cosa per sé e su commissione di amici e familiari. Non vi dico che risparmio e che soddisfazione ).
Come vi dicevo nel mio primo post, il mio ideale di laghetto è una pozza nascosta e, nell'allestire la vasca, ho cercato di ricreare l'atmosfera intima, silenziosa, profondamente... vegetale di un laghettino imboscato nel verde! Mi direte voi se ci sono riuscita almeno un pochino...
Volevo, inoltre, che questa vasca fosse minimal. Ma non minimal da rivista di giardinaggio... volevo quel minimal vecchiotto, amichevole, che fa sentire subito a proprio agio. Non so se mi spiego.
A ogni modo la vasca doveva essere vestita. Perciò mi serviva qualcosa da mettere attorno, una pianta d'effetto all'interno, e qualche ossigenante nell'acqua.
E visto che la vasca è "da cantiere", ho pensato di restare in tema utilizzando un mastello per la malta per accogliere la pianta all'interno. Tanto sono dell'idea che è inutile mascherare la vera natura dei materiali, meglio ironizzarci: il "finto naturale" in contesti così piccoli è totalmente... innaturale.)
Ecco: tutto questo preambolo per illustrarvi le mie intenzioni. Ora le foto.
N.B sono una fotografa mediocre dotata di mediocre macchina fotografica. Quindi portate pazienza.
L'allestimento interno: 1. un vaso rettangolare per abbassare la profondità dell'acqua vicino alla riva, tagliato sul fronte in modo da rubare meno spazio possibile ai pesci che abiteranno la vasca. Sopra ci ho messo pezzi di porfido per nasconderlo e zavorrarlo;
2. scatola di plastica (che fatica tenerla giù!) su cui appoggiare la pianta "d'effetto" di cui sopra. Sostituisce i vasetti che si vedono nella foto precedente. Anche questa è aperta, in modo da non portare via spazio.
E ora le piante: Esterno: Ficus pumila, edera, Bergenia cordifolia (piante "di una volta", quelle che si trovano, appunto, nei giardini minimal-vecchiotti... passatemi l'espressione!). Vaso interno: Zantedeschia aethiopica. Ossigenante: Myriophillum brasiliensis 'Red Stem'.
Infine il movimento dell'acqua (rigorosamente a energia solare... così non sprechiamo risorse per i nostri passatempi), le rondini in metallo piantate accanto alla vasca, e una bella mano di vernice grigia alla cassetta con l'edera per "farla sparire".
Ecco l'effetto finale in tre vedute: quasi-fronte, lato, alto.
Che ne dite?
p.s Non so se riuscirò a mantenere a lungo l'allestimento minimal. Soffro di una grave forma di horror vacui che, unita a certi attacchi di spendarola e a una leggera smania di collezionismo, causa il sovraffollamento continuo del giardino e a volte anche di casa (OT: quando mi è venuto il grillo dell'orto sul balcone, avevo vaschettine per le semine precoci ovunque, come il pane a casa di Fantozzi quando la Pina si innamora del panettiere... )
Ciao!
p.s qualche foto degli altri micro-stagni.
Il vascone rotondo. Nella cattiva stagione sembra sguarnito ma me lo immagino già attorniato dalle foglie carnose della Ligularia e dell'Arum, dalla cascata di foglioline rotonde della Muhelembekia (la pianta in primo piano) e della Lisimachia. Vicino poi, ci sono alcuni vasi di Hosta: tra le mie piante preferite.
E infine la vastità delle acque della vasca della lavandaia, quella con le pinze da bucato.