di mr82 » mer mag 15, 2013 6:15 pm
Ciao, non so se ti può essere d'aiuto ... ma ti do qualche consiglio su come tenere al meglio questi animalett. La fonte è la GUIDA PER LA
CORRETTA GESTIONE E IL BENESSERE DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI redatta dal SIVAE (Società Italiana per Veterinari per Animali Esotici). Spero ti possa interessare.
A me è servita tantissimo sia per le mie 4 tartarughe d'acqua chè per la mia calopsite allevata a mano.
Io temo però che possano riuscire ad uscire dal recinto scavando sotto la recinzione... Mentre le tartarughe le farai accedere al laghetto?
O.T.
"Il cane della prateria dalla coda nera è uno
sciuride terricolo che scava intricate gallerie
nel sottosuolo[/color], creando colonie molto numerose.
È nativo del Nord-America, attivo soprattutto
durante il giorno deve il suo nome alle
particolari vocalizzazioni simili a quelle di un cane.
L’organizzazione sociale del cane della prateria dalla
coda nera in natura è molto intensa e complessa: vivono
in colonie numerosissime composte anche da milioni di
individui. Un comportamento caratteristico è il “bacio”,
mostrando gli incisivi i cani della prateria si riconoscono,
si salutano e rinsaldano i rapporti.
Complesso è anche il repertorio di vocalizzazioni che
possiedono, una varietà di suoni sono utilizzati per diverse
situazioni: paura, eccitazione, irritazione, aggressione
ecc. Gli animali tenuti come pet spesso rivolgono
il loro articolato linguaggio verso gli umani e si instaura
un vero e proprio dialogo; i proprietari pian piano
imparano a capire i versi dei loro animali e questa interazione
rafforza il rapporto tra pet e umani. In cattività
i cani della prateria vengono molto spesso tenuti come
pet solitari e questo purtroppo contribuisce allo sviluppo
di disturbi comportamentali gravi: aggressività,
automutilazioni… È necessario quindi che questi soggetti
possano avere interazioni con soggetti della stessa
specie o con umani che possono assicurare loro compagnia
e gioco.
ALLOGGIO
La gabbia deve essere il più spaziosa possibile, almeno
1 mt × 1 mt × 80 cm; dovrebbe essere fornita di alcune
stanze per rispettare la normale attività di questi animali
e per l’esercizio fisico. È consigliabile non utilizzare
scale perché i cani della prateria non sono abili scalatori
e cadendo possono provocarsi fratture. Il substrato della
gabbia deve dare la possibilità agli animali di mantenere
l’innato comportamento di scavare; deve essere pulito,
atossico, non polveroso, assorbente (fieno, carta di giornale,
pellet di carta riciclata…).
È importante fornire continuamente giochi e rami da
rosicchiare (ad esempio legno di alberi da frutta) sia per
aiutare l’animale a passare il tempo e a mantenere pareggiati
i denti sia per impedire che si attacchi per ore alle
sbarre della gabbia, traumatizzando a tal punto le radici
degli incisivi che spesso esse evolvono in neoplasie.
A tal proposito è consigliabile utilizzare gabbie con pareti
lisce facendo attenzione a mantenere comunque una
buona aerazione.
Fondamentale la presenza di nidi in cui gli animali
possono rifugiarsi. Almeno due mangiatoie devono essere
presenti: una per il cibo secco e l’altra per il cibo fresco.
Una rastrelliera per il fieno è importante ed evita che
questo fondamentale alimento venga a contatto con le
urine e le feci degli animali. Un beverino a goccia fornisce
l’acqua che dovrà essere sempre fresca e pulita.
La temperatura ideale di mantenimento è di circa 20-
22 °C e l’umidità relativa del 30-70%. Durante il periodo
invernale questi animali andranno incontro ad una
specie di letargo caratterizzato da una ridotta attività, da
una ridotta assunzione di alimento e da lunghe ore spese
a dormire.
L’ideale sarebbe allevare questi animali in una voliera
di 2 mt × 2 mt × 2 mt parzialmente interrata cosicché gli
animali possano scavare tane e costruire gallerie sotterranee
proprio come fanno in libertà.
ALIMENTAZIONE
Questo roditore sciuromorfo presenta i denti incisivi
di tipo elodonte, è erbivoro e in libertà si nutre prevalentemente
di radici ed erbe selvatiche, un po’ di frutta e
qualche insetto. In cattività è necessario offrire una dieta
ricca di fibra e povera di grassi: fieno polifita a volontà,
poco pellet specificatamente formulato per cani della
prateria, verdura fresca e piccole quantità di frutta. Un
buon pellet ha una quota proteica del 10-12%, grassi
1,5-2,5%, fibra non meno del 20-25%. È consigliabile
razionare l’alimento pellettato per evitare l’obesità a cui
questi animali sono soggetti in cattività. I cereali e i loro
derivati (pane, pasta, grissini, cracker, dolciumi…) sono
da evitare perché troppo calorici e provocano seri danni
all’apparato gastroenterico, oltre che obesità. Da evitare
anche i cibi grassi come i semi di girasole, le arachidi e gli
altri semi. Nel periodo invernale si integra la dieta con
qualche insetto, sono molto gradite le cavallette.
STATO DI SALUTE E VISITE PERIODICHE
Si consigliano visite periodiche, due volte l’anno. Per
questi animali non sono previste vaccinazioni preventive.
Ciao
M. Rosaria
"In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso."
Aristotele