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La serra riservata a cactus e piante del deserto ospita infatti alcuni esemplari di Welwitschia mirabilis . Sono gli stessi importati all'epoca dei Borbone e la pianta, vista la longevità che può raggiungere anche i 2000 anni! è considerata per questo un vero e proprio fossile vivente.
In lingua afrikaans viene chiamata tweeblaarkanniedood ( nome impronunciabile a mio avviso) che significa "due foglie non possono morire". ( in quanto le foglie sono uniche e ad accrescimento continuo durante l'intera vita della pianta). E' originaria dell'Africa Sud-occidentale e vive nel deserto.
la pianta si presenta infatti come un ammasso di foglie nastriformi, coriacee, attorcigliate e larghe fino a 50cm e lunghe fino a 5m con un fusto legnoso molto corto alla base dal quale si dipartono le foglie che durante l'accrescimento, continuo per l'intera vita della pianta, seccano la parte finale, continuando a crescere così dal tronco. Sono piante a sessi separati e imparentate, anche se lontanamente, alle gimnosperme (pini, abeti, conifere in genere etc...), testimoniato dal fatto che anch'esse producono una sorta di piccolissime pigne "primordiali".
Darwin la definì il corrispettivo dell'"ornitorinco" per il regno vegetale, per la sua stranezza indefinibile.
In Europa gli esemplari più vecchi si trovano soltanto a Portici, dove il terreno vulcanico e il clima ne hanno favorito la coltivazione, e in un'altro giardino botanico, in Germania (come mi è stato riferito da un addetto al parco).
Ad osservarla si fa veramente fatica a capire cosa si sta guardando tanto che appare strana, dura, contorta....sembra un mostro arrivato dalla preistoria, immagino lo spettacolo nel vederle nel loro habitat naturale, in Namibia dove si trova l'esemplare più grande esistente con un'altezza di 1,40 m e un diametro di 4 m.
